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Role obbligatoria per William Jones

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    Conrad Wroth - エイリアン (Eirian) - 法律 (Hōritsu) - Eterosessuale - scheda

    Quello che era accaduto alla riunione era stato umiliante e non solo per me, come figura e come uomo, ma anche per ogni エイリアン (Eirian) presente sulla terra. Richard aveva ragione, ci eravamo mostrati deboli ma ora era arrivato il momento di attaccare e dimostrare che solo noi controllori meritavamo di avere il dominio di quelle terre e, al massimo, avremmo tollerato quei pochi che si sarebbero schierati dalla nostra parte.
    Ora basta con la diplomazia, con il cercare di fare la cosa, giusta, ora era arrivato il momento di combattere per ottenere il potere. La mia relazione con Kara, al momento prettamente sessuale, non avrebbe influito minimamente sulle mie scelte perchè - come avevo detto sin dall'inizio - non mi sarei posto il minimo scrupolo a metterla da parte per ottenere ciò che desideravo ed al momento si era rivelata essere debole, fin troppo perchè potessi realmente accettare di tollerarlo.
    Più volte le avevo intimato di farsi controllare, di cambiare custodia e di azzerare le infezioni umane che l'avevano contagiata eppure continuava a non andare all'I.D.U. a non farsi vedere dai medici ed a costringermi a giustidicarla con i nostri simili. Se proprio voleva essere così simile a quei mostri umani mi sarei assicurato di renderla felice e, approfittando della cosa, avrei portato anche Elzie affondo con lei.
    Il mio piano poteva sembrare malato, meschino addirittura, ma come エイリアン (Eirian) non mi interessava. Sarei salito al potere ed avrei cambiato ogni cosa assicurandomi di ristabilire l'ordine con la violenza e le leggi. Leggi che avrei cambiato, così come i ruoli che avevamo assegnato e tante altre cose. Era ora di guardare al futuro e di assicurarci di rimettere in riga quei disgustosi umani subito.
    Avanzai verso l'I.D.U. a grandi falcate lasciando che l mio mantello si muovesse ad ogni mio passo, accompagnando il mio percorso furioso verso la zona dedicata agli installatori, lì avrei trovato ciò che cercavo. Avevo saputo che uno di loro si dilettava ad utilizzare ciò che gli umani definivano "scienza", probabilmente doveva aver scoperto ciò che serviva tramite dei vecchi libri o qualcosa del genere.

    William Jones? la mia voce risultò neutra, di circostanza, come se il mio fosse un controllo di routine, cosa che ovviamente non era.

    Seguimi, dobbiamo parlare. e senza attendere una sua risposta mi spostai dirigendomi verso le camere d'ibernazione, dove gli unici che avrebbero potuto sentirci erano i corpi vuoti degli umani che avevamo prelevato per diventare future custodie. Corpi che non avrebbero mai registrato la nostra conversazione.

    Dimmi, su chi è riposta la tua fedeltà. sapevo che io e gli altri controllori non eravamo apprezzati dagli installatori ma speravo che l'odio per Elzie avrebbe aiutato la mia causa. In fondo sarebbe convenuto anche a loro a tempo debito.

     
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    William Jones - エイリアン (Eirian) - Installatore - Bisessuale - Scheda

    Degli umani, apprezzavo l’ingenuità. Erano creature intelligenti, ed io che perdevo tempo a studiarle per conto mio lo sapevo, eppure si comportavano puntualmente da stupidi. Ciò denotava, senza alcun dubbio, una falla nel loro sistema, nel loro cervello. E, di quella falla, mi piaceva approfittare. Unire le mie conoscenze con le loro; unire il mio attuale corpo con la scienza imparata vivendo sulla Terra, erano un passatempo a cui mai avrei potuto rinunciare. Mi permetteva di conoscere ogni giorno qualcosa in più, del corpo umano ma non solo. Se c’era una cosa che avevo imparato in tanti anni della mia esistenza, era proprio questo: non avrei mai smesso di ampliare le mie conoscenze, non avrei mai smesso di far sì che la mia coscienza raggiungesse livelli illimitati.
    Era un po’ il mio sogno, questo: potenziare il mio cervello a fasi conoscitive mai sfiorate da nessuno. Cosa che avrebbe potuto portare all’autodistruzione, o alla distruzione del mondo per come lo conoscevamo. Ma non era un problema che dovevo pormi, al momento. Le fantasie restavano tali. Di concreto, però, c’era la realtà che vivevo e, per quanto mi piacesse rinchiudermi nel mio laboratorio, a volte dovevo cacciare il naso fuori e cambiare aria, soprattutto per capire cosa succedeva intorno a me.
    CITAZIONE
    William Jones? Seguimi, dobbiamo parlare.

    Così, il fatto che una delle maggiori potenze della mia razza, venisse a cercarmi, non mi sembrò del tutto strano. La nostra politica, le nostre regole… Un po’ di cose erano cambiate negli ultimi giorni. Ed io avevo le idee chiare su dove schierarmi.
    Ammetto che, quando lo sentii pronunciare il mio nome, sobbalzai di poco. Ero talmente concentrato su un manuale di chirurgia biotecnologica, da non aver fatto caso a chi mi fosse davanti. Sicuramente, però, quando capii di chi si trattava, capii anche il tipo di conversazione che avremmo tenuto. O, almeno, lo immaginai.
    Annuii, un solo cenno del capo, e non mi opposi. 1) Rispettavo il suo nome ed il suo ruolo; 2) avevo bisogno i sgranchirmi le gambe. Mi alzai, stirai velocemente il camice bianco che usavo indossare al lavoro, e lo seguii verso le camere d’ibernazione.
    Ecco un altro luogo in cui mi piaceva respirare. C’era il più bel silenzio, intorno a noi.
    CITAZIONE
    Dimmi, su chi è riposta la tua fedeltà.

    Non era una domanda, una cortese e curiosa richiesta a cui avrei potuto scegliere di rispondere o meno. Ne colsi il tono, autorevole, e non risposi subito. Inclinai il capo, lievemente, quel tanto che bastava per buttare gli occhi verso la parete grigia, alle sue spalle. Era una parete vuota, fredda, adorabile.
    -Solo ed esclusivamente a ciò che rappresento.-
    Tenni lo sguardo alto, in quel momento, per osservarlo, con estrema curiosità. Aveva scelto una custodia di bell’aspetto e quell’espressione imbronciata o arrabbiata che compariva spesso sul suo volto, dovevano essere sue, personali, caratteristiche.
    E così, anche in quella situazione, l’abitudine di studiare tutto e tutti, mi distrasse per brevi istanti.
    La mia risposta aveva un significato molto semplice e, credetti, piuttosto esplicito: ero fedele al mio ruolo, alla mia esistenza, a ciò che ero e a chi mi aveva permesso di diventarlo. E, questa persona, non era Elzie.
    -Qual è il motivo per cui sono qui?- Sicuramente, non per fare amicizia. Ponendo quella domanda, tenni lo sguardo fisso su quello di Conrad. Lui poteva conoscere poco me, ma io sapevo tutto dei miei “superiori”. Il che mi portava a pensare che c'era più di una ragione per cui fossimo lì, io e lui.
     
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    Conrad Wroth - エイリアン (Eirian) - 法律 (Hōritsu) - Eterosessuale - scheda

    Non mi chiesi se mi avrebbe seguito, semplicemente mi inoltrai nelle camere di ibernazione assicurandomi solo in quel momendo di averlo presente. Fu la domanda che gli posi in quel momento quella che più mi interessava, se potevo sperare di avere la sua fedeltà allora forse avevo trovato l'エイリアン (Eirian) di cui avevo bisogno, quello che mi avrebbe permesso di prendermi una volta per tutte il potere amministrando la nostra razza al meglio. Ero stufo di donne incapaci di gestire le cose: Kara si era lasciata infettare dall'umanità, una dimostrazione di debolezza che - nonostante la nostra relazione, al momento semplicemente sessuale - non potevo accettare ed Elzie era la solita esibizionista che non voleva altro che esaltare la sua figura sopra chiunque altro.
    La sua risposta perciò sarebbe stata indispensabile per me eppure quando arrivò mi risultò fin troppo vaga. Non bastava eppure sapevo di non potermi aspettare altro da lui; restai ad osservarlo in silenzio per alcuni minuti e poi annuii, come a lasciar intendere che me lo sarei fatto andare bene.
    Le braccia, fin ora tenute incrociate al petto, si sciolsero finendo per ricadere lungo il mio corpo alla sua domanda. Dritto al punto, una qualità che apprezzavo, io stesso odiavo temporeggiare ed allungare il discorso inutilmente, era una perdita di tempo che - quando potevo - evitavo volentieri.

    Immagino tu fossi presenti, così come altri エイリアン (Eirian), alla riunione in cui siete stati messi a conoscenza della...nuova gestione. era bastato lo sguardo che gli lanciai per lasciar capire che non avevo apprezzato quel cambio, che quella presa di potere non mi aveva reso felice o concorde come invece poteva essere apparso durante la riunione.

    Come molti nostri simili non approvo la situazione ed ho intenzione di cambiare le cose ma per farlo ho bisogno di persone che mi siano fedeli e che mi aiutino ad ottenere ciò che desidero: un nuovo inizio per tutti noi. la stavo tirando troppo per le lunghe ma volevo che fosse chiaro il punto: ero disposto a tutto per cambiare le cose e per prendere il potere assoluto. Questo sarebbe andato a vantaggio di tutti, persino di chi per il momento non era disposto a concedermi la sua fedeltà. Certo, ricercare soggetti su cui contare era pericoloso al momento ma ero certo che nessuno avrebbe osato tradirmi perchè la mia ira era ben più temibile delle pazzie di Elzie e tutti ne erano a conoscenza.

    Ho saputo che ti interessi di scienza ed ho bisogno delle tue abilità per creare qualcosa che potrebbe aiutarmi a capovolgere l'attuale situazione. Tutto ciò che ci stiamo dicendo dovrà ovviamente restare segreto e nessuno dovrà mai saperlo, sono stato chiaro? aspettai qualche secondo, in attesa, lasciando che i miei occhi si puntassero nei suoi come a rimarcare le mie parole. L'avrei ucciso senza il minimo scrupolo se solo avesse rivelato qualcosa di troppo, a chiunque.

    Saresti in grado di creare un siero capace di eliminare ogni traccia di potere nei membri della nostra razza? sapevo di aver chiesto molto e per molti nostri simili quella sarebbe stata ciò che gli umani definivano "un'eresia", un abominio, ma era anche l'unica possibilità che avessi per dare un serio segnale a tutti i miei simili e per togliere di mezzo Kara ed Elzie. Ora mi sarei basato sulla sua reazione per capire se veramente potesse essere adatto al compito, se non mi ero sbagliato e se era a tutti gli effetti ciò che stavo cercando.

     
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    William Jones - エイリアン (Eirian) - Installatore - Bisessuale - Scheda

    Non ero un essere facile da capire, da conoscere, ne da ammaliare. Non mi facevo condizionare da niente e nessuno, benché meno da chi cercava di porre il suo controllo su di me. Non ero il burattino di nessuno, non lo ero mai stato. Ero un’entità matura e di cui quasi tutti avevano rispetto e timore, soprattutto perché mi facevo gli affari miei ma quando c’era da dire la mia, lo facevo anche rischiando di perdere qualcosa. La paura che potevano nutrire nei miei confronti era tanto dovuta al mio ruolo, quanto alle mie capacità, ma ancor più al mio grado di follia.
    Un pizzico di quest’ultima lo esternai anche quando seguii un mio superiore, pronto a rispondere alle sue domande, ma a modo mio. Sapevo di non essere stato chiaro, ne che potesse fidarsi di me con una risposta simile, ma nessuno dei due era un principiante alle prime armi, ragion per cui, sapevamo entrambi che alla sua domanda altro non avrei potuto rispondere.
    Ciò che seguì, furono una serie di spiegazione sul perché fosse lì e sul perché io fossi lì.
    Mi entusiasmai subito. Devo ammetterlo. Quel sentimento umano di pura euforia s’impossessò di me in così poco tempo che iniziai subito a fare avanti e indietro, rimuginando su ogni parola che usciva dalla sua bocca.
    Conrad Wroth voleva essere il capo di una ribellione interna, voleva formare un esercito per dichiarare guerra alla nuova gestione. Ed io potevo essere la miccia, potevo fornire le armi necessarie a scatenarla. Saremmo stati il fuoco che avrebbe fatto divampare l’incendio e non ci sarebbe stata alcuna soluzione pacifica. Non in base alle sue parole, comunque.
    Ed io ero d’accordo. L’essere fedele a ciò che rappresentavo, indicava proprio questo. Non mi piaceva il “nuovo” modo di gestire le cose e non mi era piaciuto quel cambio di “guardia” così improvviso, così sfacciato e così “vile”.
    CITAZIONE
    Saresti in grado di creare un siero capace di eliminare ogni traccia di potere nei membri della nostra razza?

    Ero ambizioso. Forse, questo, lo aveva portato da me. Forse, questo, avrebbe portato alla mia rovina. Ma era anche l’unica cosa che dava un senso alla mia esistenza. Non mi sarei mai potuto rifiutare. Non perché non me ne avrebbe dato la possibilità, ma perché io non me lo sarei mai perdonato. E lui lo sapeva. Faceva parte del mio essere, rappresentava –per l’appunto- ciò che ero. Ma ciò che mi stava chiedendo non era una cosa di poco conto. Voleva dire, ferire un tuo simile. Significava creare un’arma in grado di distruggere la nostra razza o, meglio, ciò che ci rendeva エイリアン (Eirian). Non era solo una questione di genetica. Un lampo di genio attraversò i miei occhi, ne fui certo, perché mi balenò in testa l'idea che fossimo più simili agli umani di quanto pensassimo. Loro erano in continua guerra. Lo testimoniavano i libri di storia, i loro ricordi. E noi non eravamo diversi, in questo. E se erano i loro pensieri, a cambiarci? Non i sentimenti, non solo. E se quelle custodie non erano altro che puro veleno?
    Distesi i nervi del collo con un paio di movimenti.
    -Posso provarci… Con discrezione, naturalmente.-
    Era difficile, creare un siero simile, ma non impossibile.
    -E’ il nostro sangue, sono le nostre cellule, ad essere diverse… Basterà…- Ragionai a voce alta, e lo guardai. -Basterò io. Non torcerò un capello a nessun エイリアン (Eirian), finché non sarò certo che funzioni.- Eravamo sottoposti continuamente a dei controlli, ma si trattava di un indagine diversa… E potevo contare solo su me stesso.
    Improvvisamente, però, ebbi l’istinto di soddisfare una mia curiosità.
    -Potrei pensare che stai agendo per incoscienza, arroganza o disperazione… Quale, fra le tre?- Domanda azzardata, lo sapevo bene. Ma volevo capire.
    -Puoi contare su di me, comunque. Non approvo i cambiamenti improvvisi, che non portano ad una crescita. Se dovremo affondare, che almeno capiti da protagonisti.-
    Non volevo certezze, vie di fuga nel caso in cui le cose fossero andate male. Alla mia esistenza ci pensavo io, solo ed esclusivamente io.
    -Potrò rivolgermi solo ed unicamente a te, per questo “progetto”?-
    Non mi interessava chi fosse fedele a Conrad e chi no. Volevo essere certo di poterne parlare con qualcuno o, appunto, l’esatto contrario.
     
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    Conrad Wroth - エイリアン (Eirian) - 法律 (Hōritsu) - Eterosessuale - scheda

    William Jones era un soggetto che non comprendevo pienamente e che perciò consideravo instabile per quanto riguardava la sua possibile fedeltà ed il suo posto nel mio piano. Come installatore era sensato pensare che fosse fedele ad Elzie ma speravo che fare leva sulle sue passioni mi avrebbe aiutato a portarlo dalla mia parte. Gli feci una chiara domanda, con lo scopo di sapere per chi propendesse la sua fedeltà ma - come mi ero aspettato - mi ritrovai a sentirlo rispondere in maniera vaga e non del tutto chiaro. Un gesto intelligente in realtà visto che se il mio fosse stato un trucco per sondare gli エイリアン (Eirian) riguardo il nuovo dominio ora sarebbe morto se avesse espresso una chiara posizione.
    D'altra parte il mio non era un trucco e se speravo di ottenere ciò di cui avevo bisogno dovevo rischiare ed espormi, una mossa stupida certo eppure necessaria in un caso come quello. Iniziai a spiegargli il motivo della mia visita e, in risposta, William prese a camminare avanti e indietro pensieroso, un'azione che però non strappò alcuna reazione sul mio viso grazie al vaccino fatto da poco e alla mia totale calma. Parlare con lui prima di andare da Richard era di certo stata una buona idea; lui invece mi sembrò non poco euforico, cosa che mi spinse a continuare e ad esposse la domanda fatidica, quella che mi avrebbe rivelato se la guerra era possibile o se eravamo destinati a questo nuovo dominio fatto da cene in tutù e stronzate del genere. C'era una parola che usavano gli umani per descrivere un posto del genere: inferno.

    Era esattamente ciò che speravo di sentirti dire. quando l'espressione sul suo viso era mutata mi ero ritrovato a sorridere a mia volta, più che consapevole che la mia richiesta lo aveva interessato e che, da ciò che avevo visto, doveva avere una minima idea di dove poter iniziare. La discrezione, di cui si premurò di parlare, non fece altro che farmi capire che avevo scelto il soggetto giusto.

    Ovviamente verrai ben ricompensato per il tuo aiuto, ti darò la possibilità di ottenere qualsiasi ruolo tu voglia, persino quello di scienziato se è ciò che ti interessa. non capivo quell'ossessione, devo essere sincero, eppure se mi avesse aiutato e fossi riuscito ad ottenere il controllo sulla nostra razza, allora glielo avrei concesso. In fondo il suo aiuto in quel campo poteva rivelarsi prezioso per più di un motivo.
    Fu però il suo discorso che finì con il preoccuparmi, se si fosse usato come cavia avrebbe perso i suoi poteri e questo non potevo accettarlo.

    Rischieresti troppo, abbiamo degli エイリアン (Eirian) che hanno disubbidito alle regole, che hanno aiutato degli umani...su di loro farai i tuoi esperimenti. ammiravo il suo desiderio di non voler ferire un suo simile, soprattutto perchè rappresentava una delle leggi più importanti per noi, ma in questo caso non potevo rischiare di perdere un soggetto così importante.
    Feci per allontanarmi quando - nemmeno un paio di passi dopo - venni bloccato dalle sue parole ed un sorrisetto divertito si allargò sul mio viso.

    Forse tutte e tre. vago esattamente come lo era stato lui stesso eppure del tutto sincero, non avevo idea di cosa mi stesse spingendo a perseverare in questa guerra ma sapevo che restare così, in questa situazione di stallo, era assolutamente impossibile.
    Fu alle sue parole però che capii di aver trovato un ottimo alleato, migliore di quanto mi fossi addirittura aspettato; non solo non era soddisfatto del nuovo governo - tacita rivelazione che non avevo mancato di notare - ma era anche disposto a rischiare la vita per cambiare le cose.

    "Perfetto." I risultati e gli aggiornamenti dovrai farli solo ed esclusivamente a me, si. Ma mi assicurerò di metterti intorno un controllore che possa proteggerti in caso di pericolo e che ti scorti ovunque. Nessuno farà domande ma se dovesse accadere dovrò dire che ci sono state troppe sviste nel tuo lavoro e che ti ho messo alle spalle un controllore per assicurarmi che non siano volute. Mi dispiace infangare il tuo nome ma a tempo debito tutto sarà dimenticato. non c'era altro modo, un installatore seguito da un controllore, in caso contrario, sarebbe stato fin troppo losco ed avrebbe rischiato di rovinare il nostro piano.

    Il controllore che arriverà da te si chiama Declan Morberg. Andrete d'accordo. Declan era l'uomo ideale, sapevo di poter contare su di lui ed ero certo che, in quanto a protezione, era decisamente più affidabile di chiunque altro. Richard invece non avrebbe fatto altro che mettere sotto pressione William, rovinando tutto.

    Ti raggiungerà domani mattina, spero che per all'ora avrai già iniziato a cercare ciò che ci occorre. un ultimo sorriso benevolo, con l'ovvio scopo di non far sembrare le mie parole una minaccia - visto che non lo erano - e mi allontanai uscendo dalla cella. Ora dovevo parlare con Richard e scoprire più cose possibili su coloro che ci erano contro e coloro che erano dalla nostra parte, volevo le loro debolezze, qualunque cosa fosse in grado di portarci alla vittoria.

     
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    William Jones - エイリアン (Eirian) - Installatore - Bisessuale - Scheda

    Avrei potuto dire che stavo accettando quel compito, quel lavoro, quella responsabilità solo per la mia passione/ossessione scientifica. Sì, naturalmente era il motivo principale, unito ad una serie di altre ragioni politiche di cui Conrad Wroth era a conoscenza. Ma se, nel farlo, potevo migliorare la mia posizione ancor meglio.
    Quando l’interlocutore dinanzi a me si disse disposto a ripagare i miei servigi con il titolo di “scienziato”, addirittura, mi feci serio ed annuii. Potevo lasciare che l’entusiasmo, condizione umana che ben conoscevo dai ricordi della mia custodia, prendesse il sopravvento per brevi istanti; ma c’erano momenti in cui sapevo bene come apparire e come agire.
    Le emozioni umane erano strane. Quegli esseri sembravano non averne mai il controllo; e noi, razza superiore, potevamo usufruire del meglio e del peggio –di loro- con coscienza. Sì, ero consapevole che esisteva la possibilità che ci facessimo infettare da loro e perdessimo il lume della ragione ma –nel mio caso- lo reputavo improbabile, se non impossibile. Semplicemente perché non mi concedevo la possibilità di correre un rischio simile.
    Gli esposi quindi la mia idea sulla questione e su come avremmo potuto iniziare gli esperimenti. Non volevo causare problemi alla mia razza, agli innocenti della mia razza; però Conrad aveva ragione, non potevo neanche rischiare di perdere i miei poteri. Mi sarei compromesso con le mie mani. Mi sarei indebolito. E non avrei potuto difendermi, in nessun modo.
    -…E qualche umano da poter testare. Potrebbe tornarmi utile. Non sarà difficile trovarne uno di cui nessuno sentirà la mancanza.- Il nostro sangue, iniettato o per linea di successione, in un corpo umano non cambiava l’organismo in sé e per sé. In realtà non serviva ad un bel niente. Ciò dimostrava che le radici dei nostri poteri erano più profonde. E, dovendo iniziare da qualcosa, avevo intenzione di farlo confrontando la nostra genetica con la loro. Lo facevamo da tempo, ormai, sì. Ma ora l’avrei fatto cercando, nella ricerca, qualcosa di diverso, e a cui non avevamo mai pensato prima. I miei occhi ed il mio intelletto, da oggi in poi, sarebbero stati differenti rispetto a tutte le altre volte.
    Mi spiegò, prima di andare via, come si sarebbero svolte le cose da quel momento in avanti. Avrei potuto aggiornare solo ed esclusivamente lui. E, questo, lo avrei tenuto bene a mente. Già di mio, elaboravo poche chiacchiere, figuriamoci per una questione così delicata. Secondo poi, mi avrebbe affidato un controllore: Declan Morberg. E, per ovviare alla sua protezione che sarebbe risultata alquanto evidente per qualsiasi creatura, serviva una copertura. Dovevamo macchiare il mio nome e la mia professione. Pur essendo la cosa che, forse, mi infastidiva di più di tutto ciò –ancor più di poter perdere i miei stessi poteri-, sapevo che era l’unica cosa da fare. Ed anche la più credibile. Spesso, nei corridoi, mi chiamavano il Frankenstein degli エイリアン (Eirian) proprio perché con i miei studi coltivavo dei sogni che per chiunque erano impossibili. Per me no. E, per quanto quel losco e strambo personaggio, fosse frutto di libri e storie della razza umana, non mi dispiaceva essere paragonato a lui. Ed ecco perché tutti avrebbero creduto alla “balla” delle mie “troppe” sviste.
    -Siamo d’accordo, allora.- Annuii e lo seguii con lo sguardo mentre si avviava, per lasciare la stanza.
    CITAZIONE
    Ti raggiungerà domani mattina, spero che per all'ora avrai già iniziato a cercare ciò che ci occorre.

    Abbozzai un mezzo sorriso. -Sono già al lavoro.- Io e le mie conoscenze. Solo i miei arti fremevano all’idea di iniziare. Non che il lavoro di installatore mi annoiasse, sia chiaro. Però far parte di un progetto più grande, era sicuramente più entusiasmante.
    Lui andò via ed io feci altrettanto, qualche minuto dopo, tornando al mio laboratorio.
     
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5 replies since 6/7/2018, 13:59   143 views
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